Manovra, il Comune può pignorare i conti in caso di mancato pagamento delle tasse. L’attacco di Salvini: “Peggio dell’URSS”.
ROMA – E’ polemica sulla manovra. Le ultime indiscrezioni parlano di un provvedimento che permette al Comune di pignorare i conti in caso di un mancato pagamento delle tasse. Insomma l’ente si potrà ‘camuffare’ da Agenzia delle Entrate per arrivare celermente a bloccare i soldi a disposizione del cittadino che non paga le tasse.
I dettagli del provvedimento
Il nuovo provvedimento rientra nella lotta contro l’evasione fiscale. Una modifica che ha come primo obiettivo quello di accelerare i tempi ma rischia di aprire un duello tra maggioranza e opposizione ma soprattutto di suscitare la rabbia dei cittadini.
La legge unisce i due passaggi previsti in questo momento. Prima di passare al pignoramento dei conti (la cartella esattoriale, il Comune manda una lettera per sollecitare il debitore e spiegare il motivo del ritardo. Con il provvedimento inserito della manovra l’ente cittadino potrà sostituirsi all’Agenzia dell’Entrate e forzare il fermo amministrativo e gli altri procedimenti previsti da tempo. Dalla notifica dei pagamenti alle sanzioni passeranno circa nove mesi con sei di tempo per il cittadino di estinguere il proprio debito.
Conte smentisce e Salvini attacca
Al momento, però, non sembrano esserci conferme da parte del governo su questa indiscrezione. Il premier Conte ha smentito l’ipotesi tranquillizzando i cittadini: “Non si devono preoccupare, non mi risulta”. Ma dalle opposizioni attaccano: “Se entrano nel tuo conto corrente per pignorare – commenta Matteo Salvini – secondo me siamo all’Unione sovietica fiscale, lo stato di polizia fiscale“.
Nessuna conferma, quindi, da parte della maggioranza su questo provvedimento. Sono oltre 1000 gli emendamenti presentati in commissione dal governo e per questo nei prossimi giorni la legge di bilancio dovrà essere snellita per renderla il più efficace possibile. E scopriremo se questa modifica sarà inserita oppure no.
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